Il matrimonio giapponese, comunemente noto come dentō-tekina kekkonshiki è un momento magico e ricco di poesia, sia esso celebrato secondo il rito shinto o buddhista bukkyō-no-gishiki. Per questa ragione, anche i regali di amici e parenti sono parte integrante della tradizione e devono essere realizzati secondo alcune regole, tramandate di generazione in generazione. Per via del loro valore simbolico, alcuni regali vengono consegnati prima della cerimonia (specialmente quelli provenienti dai familiari) mentre altri possono essere donati agli sposi durante il ricevimento.
Benché sempre più spesso i giovani sposi decidano di seguire la tradizione occidentale, sia per quanto concerne il rito che per l’abbigliamento, le consuetudini che riguardano i regali restano pressoché invariate. La ragione è da ricercarsi non solo nel valore spirituale degli oggetti, ma anche nella commisurazione della spesa effettuata per il banchetto nuziale. Infatti, il popolo del Sol Levante è piuttosto attento a questo momento del giorno del matrimonio e quindi gli sposi si aspettano di ricevere un presente che rimborsi il costo del pasto offerto agli invitati. I giapponesi sono molto sensibili verso questo tema e reputano scortese la mancanza di attenzione da parte degli invitati, rispetto all’impegno anche economico sostenuto per l’organizzazione dell’evento. Questo avviene perché sposarsi in Giappone richiede un investimento di denaro piuttosto cospicuo che nella maggior parte dei casi richiede l’aiuto delle famiglie o l’utilizzo dei propri risparmi.
Come da tradizione, tutti i doni che vengono scelti dagli invitati per i futuri sposi rientrano all’interno di una lista detta mokuroku. Questa viene corredata dall’elenco dei nomi degli appartenenti alla famiglia del futuro marito o moglie affinché tutti i parenti che parteciperanno al lieto evento possano reciprocamente conoscersi.
Kimono e obi
Uno degli oggetti, compreso nella lista mokuroku, che più spesso viene donato alle future spose giapponesi è l’obi. Questo non è altro che una cintura per kimono che simboleggia la virtù femminile. Allo sposo viene invece regalato un hakama ossia un abito tradizionale che rappresenta la fedeltà. Poiché durante il matrimonio gli sposi vestono tipicamente un kimono, regalato dalle rispettive famiglie come vuole la tradizione, tali doni vengono consegnati prima della cerimonia poiché gli sposi possano indossarli immediatamente.
Nello specifico, le spose sono solite utilizzare un shiromuku ovvero un kimono di colore bianco, simbolo di purezza e buon auspicio per la futura vita coniugale, mentre l’abbigliamento dello sposo prevede un haori ovvero un soprabito generalmente abbinato ad un kimono di colore nero che prende il nome di montsuki riportante gli stemmi della famiglia, oppure un hakama a righe bianche e nere.
Le coppie che si sposano seguendo il rito buddhista indossano di solito dei kimono decorati con immagini di gru kurodzuru, animale fedele che resta sempre a fianco del proprio compagno, e di fiori. Il kimono e l’obi vengono donati durante la cena di fidanzamento chiamata yuino. Questa viene organizzata in un giorno reputato propizio e ha lo scopo di permettere alla famiglia di consegnare dei regali beneauguranti
Denaro agli sposi in Giappone?
Proprio come accade in altre parti del mondo, anche in Giappone le coppie ricevono da amici e parenti oshugi, ossia denaro. Le banconote vengono inserite all’interno di speciali buste chiamate shugi-bukuro le quali vengono poi decorate, chiuse con nastri di colore oro e argento, e firmate da tutti coloro che hanno partecipato al regalo. La particolarità di tale dono risiede tuttavia nell’aspetto e nel numero di banconote. In Giappone è infatti usanza donare solo banconote nuove poiché quelle sgualcite comunicano scortesia.
Generalmente nelle shugi-bukuro ciascun invitato inserisce 30000 yen in banconote (in numero dispari) che equivalgono a poco più di 200 euro. Dietro a tale somma e al numero di banconote vi sono svariate ragioni. Per ciò che concerne la quantità di denaro il motivo è semplice: il contenuto delle buste deve coprire le spese sostenute dagli sposi per il ricevimento e per l’acquisto di piccoli doni che vengono lasciati agli ospiti come ricordo. Per il numero di banconote, invece, che come accennato deve essere sempre dispari, la spiegazione è più complessa. Tradizionalmente infatti il numero pari, ossia perfettamente divisibile per due, rimanda al concetto di separazione. Per questa ragione potrebbe rappresentare un cattivo auspicio per i coniugi. Durante i matrimoni giapponesi le shugi-bukuro non vengono mai consegnate direttamente agli sposi ma viene allestito un apposito tavolo su cui devono essere appoggiate.
Regali di buon auspicio nei matrimoni giapponesi
Nella cultura giapponese, i doni possono comunicare buoni o cattivi auspici. Per questa ragione, nella tradizione nipponica esiste una lista di regali che rappresentano fortuna e felicità per la coppia. Questi sono:
- ventaglio (sensu-gata): un sensu-gata aperto simboleggia il sue-hirogari ossia il concetto di prosperità. Il significato di tale dona risiede infatti nella trasposizione visiva di un simbolo, di una credenza. Non solo, il ventaglio è un oggetto di lieto auspicio e pertanto viene regalato soprattutto nei momenti di svolta della vita e durante i matsuri ossia le cerimonie come ad esempio i matrimoni;
- sakè: nella cultura nipponica, è usanza donare una botte di sakè realizzata in legno di salice (yui-no). In alternativa, gli invitati non regalano direttamente il nihonshu, ossia il sakè, bensì offrono alla coppia una donazione in denaro (yanagidaru) che permetterà loro di acquistarne un barile. Tale gesto simboleggia la gentilezza e l’obbedienza nei confronti del partner;
- canapa (shiraga): simboleggia la creazione di una famiglia dai forti legami. Il termine shiraga significa letteralmente capelli bianchi, pertanto donando della canapa il messaggio che si intende mandare è di poter invecchiare insieme;
- seppia essiccata (surume): una topologia di himono che rappresenta l’augurio per un matrimonio felice e duraturo. Questo si consuma masticandolo come un chewing gum e viene comunemente gustato accompagnadolo al sakè;
- tonno essiccato (katsuobushi): tradizionalmente viene donato alle coppie a cui si augura di vivere un amore indissolubile. Questo ingrendiente, molto comune nella cucina nipponica, si ottiene realizzando piccoli fiocchi di tonno (katsuo) essiccato, precedentemente affumicato;
- conchiglie di abalone (naga-noshi): l’oggetto comunica buoni auspici per i coniugi e per la famiglia che creeranno;
- alghe (konbu): significa salute e fertilità affinché la coppia possa avere numerosi figli.
Questa tipologia di doni viene consegnata al termine della cerimonia da parte degli amici. Infatti, al rito nuziale partecipano esclusivamente le famiglie, i testimoni e gli amici più intimi, mentre gli altri invitati possono raggiungere direttamente la location designata per il ricevimento.
Nonostante molti giovani giapponesi decidano di seguire i riti occidentali, questi regali pur appartenendo alle tradizioni più antiche sono tutt’oggi apprezzati per il loro valore simbolico, utilizzati come veri e propri porta fortuna. Il sakè, così come il tonno essiccato, le alghe e le seppie, possono essere assaporati nei giorni seguenti al matrimonio, in occasione di una cena o un pranzo organizzato con la famiglia o con gli amici. Infatti, questi ingredienti rappresentano la base per numerose ricette tipiche del Giappone.