Il fatto che il sake sia un alcolico lo sappiamo tutti. Questo significa automaticamente che fa male? Beh, come tutte le cose, l’abuso non porta mai a conseguenze positive, ma nelle giuste dosi anche il sake ha degli effetti benefici.
Non parliamo di rendere un po’ più euforici e spigliati in pubblico, quanto veri e propri effetti positivi sull’organismo, sostenuti in questo caso da ricerche scientifiche.
Non tutti ne parlano, ma in un’epoca in cui c’è sempre più bisogno e voglia di tornare a mangiare e bere alimenti che facciano bene all’organismo per le proprietà naturali degli stessi, non vediamo perché escludere una bevanda come il sake, bevuta da secoli da una delle popolazioni più longeve del mondo.
Sarà un caso? Vediamo insieme gli effetti benefici del sake (fonti in fondo all’articolo)!
Riduce il rischio di cancro
Il National Cancer Center in Giappone ha condotto un sondaggio di coorte di 17 anni su 265.000 uomini giapponesi per scoprire che coloro che bevono ogni giorno sake hanno un minor rischio di sviluppare un cancro rispetto ai non bevitori di sake. I loro rapporti dei tassi di mortalità rispetto ai non bevitori sono 0,86 per tutte le cause di morte, 0,79 per tutti i tumori e 0,61 per il cancro allo stomaco. [1]
Il Dott. Okuda del Dipartimento medico dell’Università di Aichi ha riferito che alcuni elementi del sake inibiscono la proliferazione delle cellule del cancro della vescica, della prostata e dell’utero. La glucosamina nel sake attiva anche le cellule anti-tumorali Natural Killer (linfociti NK).
Inoltre, il sake ha dimostrato di causare un tasso di mortalità più basso da cirrosi e cancro del polmone rispetto ad altre bevande alcoliche come birra, whisky e shochu. [2]
Previene l’osteoporosi
Gli amminoacidi nel sake (ad esempio valina, leucina e isoleucina) aiutano a recuperare e costruire i muscoli scheletrici, prevenendo l’osteoporosi. Inoltre il koji, uno degli ingredienti principali del sake, ha 5 tipi di inibitori catepsina-L che aiutano a prevenire l’osteoporosi. [3]
Previene cardiopatie e malattie cerebrovascolari
Bere moderatamente sake previene le malattie cardiache e le malattie cerebrovascolari impedendo la formazione di coaguli di sangue e riducendo il colesterolo. [4] L’assunzione moderata di sake aumenta l’urochinasi, una sostanza con effetto trombolitico (rompe/disgrega i coaguli di sangue). [4] Il sake kasu o i sedimenti del sake hanno inoltre un effetto di riduzione del livello di colesterolo. [5]
Previene il diabete
Il Dott. Okuda ha trovato un attivatore simile all’insulina nel namzake (sake non pastorizzato) e nei sedimenti del sake. [6] Il diabete si verifica a causa di una carenza di insulina: l’attivatore di insulina nel sake può aiutare a risolvere questo problema, prevenendo così il diabete.
Previene la pressione alta
L’ipertensione, o pressione alta, può portare a malattie cerebrovascolari come ictus, angina e attacchi di cuore. Il sake ha 9 tipi di peptidi (il sake stesso 3 tipi e 6 tipi nei sedimenti di sake) che inibiscono gli enzimi che, se attivati in eccesso, causano l’ipertensione. [5]
Previene il morbo di Alzheimer
È stato scoperto che il sake ha 3 tipi di peptidi che aiutano a prevenire la malattia di Alzheimer e la demenza vascolare. I peptidi inibiscono il PEP, il principale colpevole della malattia. Il sakekasu, i sedimenti di sake e il sottoprodotto della pressatura contengono altri 3 tipi di peptidi. [5]
Idrata la pelle
Il sake, rispetto ad altre bevande alcoliche, ha elementi molto più idratanti come il glicerolo, o glicerina, e gli amminoacidi, elementi spesso utilizzati nei cosmetici. [7] Un bagno col sake (aggiungendo cioè un po’ di sake all’acqua in vasca da bagno) ha migliori effetti idratanti e di ritenzione del calore rispetto al bagno senza sake (con e senza sali da bagno). [7]
Non è stato ancora trovato quali sostanze nel sake sono responsabili di questo effetto, tuttavia alcuni ricercatori lo attribuiscono alle interazioni tra le centinaia di sostanze nutritive nel sake come gli aminoacidi, gli acidi organici, i saccaridi, le vitamine, gli acidi nucleici e gli esteri.
Sbianca la pelle
Il sake, i sedimenti di sake e il koji hanno una varietà di sostanze che inibiscono le prestazioni della melanina, il principale colpevole di macchie solari, macchie senili e lentiggini. [8] Non c’è da stupirsi che gli operai delle aziende produttrici di sake abbiano mani lisce e bianche!
Previene la pelle secca
Il sake è stato usato per secoli in Giappone come tonico per la pelle. [9] Questo perché il sake contiene molti saccaridi e amminoacidi che sono tutt’ora usati come ingredienti nei cosmetici. Alcune ricerche hanno scoperto che il sake contiene α-Ethyl Glucoside (α-EG), ciò che conferisce amarezza al gusto del sake [10]: questo α-EG tratta la pelle secca attraverso la corneificazione delle cellule epidermiche. Ecco perché in Giappone il sake si usa nei cosmetici e per i bagni.
Previene le allergie
Il sake aiuta a prevenire le allergie sia applicandolo sul corpo che, cosa forse più gradita, bevendolo.
- Applicazione: alcuni studi riportano che l’eczema atopico può essere alleviato applicando il sake alla parte interessata. Il merito di questo effetto è attribuito all’azione idratante del sake. [11]
- Assunzione: il sake e il koji contengono 5 tipi di sostanze che inibiscono l’enzima chiamato catepsina B [12], la causa principale di alcune allergie. [13] Pertanto, l’assunzione moderata di sake può prevenire allergie da pollini, cibo e acari della polvere di casa.
Anti-invecchiamento
Il sake contiene antiossidanti chiamati acidi ferulici, che possono avere un effetto anti-invecchiamento. [14] L’acido ferulico contenuto nel sake è un potente assorbitore di luce UV, prevenendo l’invecchiamento della pelle.
Inoltre, gli acidi ferulici sono un potente antiossidante: bere sake inibisce la perossidazione lipidica, aiutandoti a mantenere la pelle giovane.
Previene il sovrappeso
Alcune persone (anche i giapponesi) hanno la percezione sbagliata che il sake faccia ingrassare perché contiene carboidrati (zucchero). Tuttavia, le calorie del sake non sono così alte come si pensa anzi, a parità di quantitativo, sono inferiori a quelle della birra.
Inoltre, i sedimenti di sake e il sake contengono sostanze che inibiscono l’assorbimento dell’amido e promuovono quello delle proteine. [15] Quindi il sake può prevenire il sovrappeso ma, ovviamente, solo se si beve con moderazione.
Riduce la mortalità
Sebbene non limitato al sake, il consumo moderato di alcol riduce il tasso di mortalità. La maggior parte degli studi, compreso quello condotto dall’American Council on Science and Health, affermano che i bevitori leggeri o moderati hanno meno rischi di mortalità rispetto agli astemi e che i forti bevitori sono a più alto rischio. [16]
Ci tengo a precisare che un consumo moderato è sempre alla base di tutto, a prescindere dagli effetti positivi o non del sake. Non esagerare né credere che il sake sia la medicina miracolosa per ogni male. Le sue proprietà sono comprovate, ma anche uno stile di vita salutare aiuta!
E ora concludiamo con un altro effetto benefico, questo non in lista, ma ugualmente importante: il sake rilassa! Cosa c’è di meglio di prepararsi un bicchiere di sake e gustarselo in compagnia? Kanpai!
Fonti
[1]Y. Takizawa, 2000. ” 酒 の 健 康 と 医 学. 日本酒で健康になる.” (in giapponese)
[2]Y. Takizawa, et al. 1994. “Public Health” 58, (6) p.437-440. (in giapponese)
[3]T. Yamada, et al. 1998. Biosci. Biotech. Mol Biochem, (5) p.907-914. (in giapponese)
[4]H. Sumi, 1998. “Amazing Medical Efficacy of Sake” Makino Shuppan. (in giapponese)
[5]S. Imayasu, et al., 1999. “Effectiveness of Sake on Your Health & Beauty” JOURNAL OF THE BREWING SOCIETY OF JAPAN, Vol.94 (2). (in giapponese)
[6]Y. Iemori, 1993. “Science of perennial youth and long life” Vol.3, p.39-61. (in giapponese)
[7]S. Imayasu, et al., 1999. “Effectiveness of Sake on Your Health & Beauty” JOURNAL OF THE BREWING SOCIETY OF JAPAN, Vol.94 (2). (in giapponese)
[8]D. Fujimoto, 1992. “Science of Skin Care”, Kodansha, Tokyo. (in giapponese)
[9]I. Shiro, 1936. “Collection of references on Japanese and Chinese alcoholic beverages” Yubunsha, Tokyo. (in giapponese)
[10]T. Horikoshi, et al., 1998. J. Soc. Cosmet. Chem. Japan, 32 (1), p.10-16. (in giapponese)
[11]A. Fujioka, et al., 1994, “Skin in Europe and Japan” 56, p.1. (in giapponese)
[12]T. Yamada, et al., 1998. Biosci. Biotech. Mol Biochem, 62, (5), p.907-914. (in giapponese)
[13]Y. Matsunaga, et al., 1993, FFBS. Lett., 324, p.325-330. (in giapponese)
[14]T. Ota, et al. 1998. Biosci. Biotech. mol Biochem., 87 (12), p.922-926. (in giapponese)
[15]T. Okuda, et al., 1995. “Study report on Sake lees – byproduct of Sake making”. (in giapponese)
[16]http://www.medscape.com/viewarticle/562474_2 (in inglese, consultabile previa registrazione)